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*[[Politically Correct|'''Politically Correct: le critiche di alcuni intellettuali''']]
*[[Politically Correct|'''Politically Correct: le critiche di alcuni intellettuali''']]
*[[Inclusività e uso dello Schwa|'''Inclusività e uso dello Schwa''']]<ref>Contiene anche ottimi spunti di riflessione sulla polarizzazione in genere</ref> <noinclude>
*[[Inclusività e uso dello Schwa|'''Inclusività e uso dello Schwa''']]<ref>Contiene anche ottimi spunti di riflessione sulla polarizzazione in genere</ref> <noinclude>
**BOZZA [[Disforia di genere, la transizione è un business?]] [Totalmente in Bozza]
**BOZZA [[Disforia di genere, la transizione è un business?]] [Totalmente in Bozza]
**BOZZA [[Appunti sparsi da rielaborare su Schwa, inclusività]] [Totalmente in Bozza]
**BOZZA [[Appunti sparsi da rielaborare su Schwa, inclusività]] [Totalmente in Bozza]
*Alessandro Rico firma un articolo sul numero 291 de La Verità: Studi, accesso limitato e revisione etnica - Per non dare argomenti ai razzisti la scienza si tradisce e si censura<ref>https://pbs.twimg.com/media/Ffq2DfZXoAgofpt.jpg</ref><ref>https://pbs.twimg.com/media/Ffq2DfZXoAgofpt.jpg</ref>
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*Credo che se qualcuno sembra voler dimostrare che ha ragione, qualora non abbia gli elementi per farlo, suscita una risposta da parte di molti. Non importa se intendesse davvero farlo o meno, credo sia ego/narcisismo. A cui si aggiunge controllo/paranoia/NJRE.
*Credo che se qualcuno sembra voler dimostrare che ha ragione, qualora non abbia gli elementi per farlo, suscita una risposta da parte di molti. Non importa se intendesse davvero farlo o meno, credo sia ego/narcisismo. A cui si aggiunge controllo/paranoia/NJRE.
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Non credo che saremo la generazione che "salverà il mondo" (ammesso che ce ne sia una), perché siamo troppo problematici, incapaci di leadership, infantili ecc... Però dovremmo fare da guida a questi giovani, che sono decisamente molto più in gamba di quanto eravamo noi ai tempi, però rischiano di farsi propagandare da leader o personaggi influenti (non parlo necessariamente del politico di turno, anche banalmente il collega di lavoro più anziano) ed entrare in ideologie incompatibili con quello che è il mondo reale
Non credo che saremo la generazione che "salverà il mondo" (ammesso che ce ne sia una), perché siamo troppo problematici, incapaci di leadership, infantili ecc... Però dovremmo fare da guida a questi giovani, che sono decisamente molto più in gamba di quanto eravamo noi ai tempi, però rischiano di farsi propagandare da leader o personaggi influenti (non parlo necessariamente del politico di turno, anche banalmente il collega di lavoro più anziano) ed entrare in ideologie incompatibili con quello che è il mondo reale
== Megariflessione by Fcpho ==
== Megariflessione by Fcpho ==
È una spiegazione incredibilmente parziale, pigra e scollegata dalla realtà, se posso permettermi. Da una persona comune, poco aggiornata sul dibattito filosofico internazionale dal secondo dopoguerra in poi, me lo aspetto, ma da un filosofo è quantomeno deludente, se non addirittura intellettualmente disonesto.
È una spiegazione incredibilmente parziale, pigra e scollegata dalla realtà, se posso permettermi. Da una persona comune, poco aggiornata sul dibattito filosofico internazionale dal secondo dopoguerra in poi, me lo aspetto, ma da un filosofo è quantomeno deludente, se non addirittura intellettualmente disonesto.
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Se sei veramente interessato alla questione (vale a dire: se il tuo intento non è meramente quello di esprimere astio e derisione nei confronti della tesi opposta alla tua, ma sei effettivamente disposto a comprenderla a fondo, senza banalizzarla e ridurla all'assurdo, e ammetti la possibilità di cambiare idea), puoi leggere le riflessioni dei linguisti che analizzano le relazioni tra linguaggio, capacità di rappresentazione, cognizione, pensiero e comportamento. Dopodiché puoi leggere le argomentazioni dei sostenitori del linguaggio inclusivo e dello schwa, per esempio. Detto questo, ti faccio notare che nessuno pensa che usare il maschile sovraesteso sia problematico perché chi non è uomo non capisce di essere destinatario di un messaggio espresso col maschile sovraesteso. Il problema riguarda il modo in cui la struttura di genere del linguaggio plasma i processi cognitivi, le opinioni, gli atteggiamenti e le azioni a livello individuale e collettivo. Infine, è vero che dato che c'è il maschile sovraesteso manca il plurale maschile: l'ho scritto io stessa in un post che ho scritto qui tempo fa. Anche per questo troverei utile avere un'opzione effettivamente neutra: parlare di questioni di genere, in particolare di questioni maschili, sarebbe più comodo, perché si capirebbe subito, senza bisogno di ulteriori specificazioni, se si sta parlando di una collettività o un individuo generico o di sesso maschile. Non vedo come questo possa essere un argomento a favore del maschile sovraesteso, semmai il contrario.
Se sei veramente interessato alla questione (vale a dire: se il tuo intento non è meramente quello di esprimere astio e derisione nei confronti della tesi opposta alla tua, ma sei effettivamente disposto a comprenderla a fondo, senza banalizzarla e ridurla all'assurdo, e ammetti la possibilità di cambiare idea), puoi leggere le riflessioni dei linguisti che analizzano le relazioni tra linguaggio, capacità di rappresentazione, cognizione, pensiero e comportamento. Dopodiché puoi leggere le argomentazioni dei sostenitori del linguaggio inclusivo e dello schwa, per esempio. Detto questo, ti faccio notare che nessuno pensa che usare il maschile sovraesteso sia problematico perché chi non è uomo non capisce di essere destinatario di un messaggio espresso col maschile sovraesteso. Il problema riguarda il modo in cui la struttura di genere del linguaggio plasma i processi cognitivi, le opinioni, gli atteggiamenti e le azioni a livello individuale e collettivo. Infine, è vero che dato che c'è il maschile sovraesteso manca il plurale maschile: l'ho scritto io stessa in un post che ho scritto qui tempo fa. Anche per questo troverei utile avere un'opzione effettivamente neutra: parlare di questioni di genere, in particolare di questioni maschili, sarebbe più comodo, perché si capirebbe subito, senza bisogno di ulteriori specificazioni, se si sta parlando di una collettività o un individuo generico o di sesso maschile. Non vedo come questo possa essere un argomento a favore del maschile sovraesteso, semmai il contrario.
=== Io: ===
=== Io: ===
io comunque temo che il problema sia questo: "Ormai qualsiasi riflessione di sinistra viene accusata di fanatismo, irrazionalità, eccessiva sensibilità".
io comunque temo che il problema sia questo: "Ormai qualsiasi riflessione di sinistra viene accusata di fanatismo, irrazionalità, eccessiva sensibilità".
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Io sono convinto che i corsi e i ricorsi storici siano causati proprio da questo fenomeno. Dal fatto che gli organismi tendano a contrastare i cambiamenti (omeostasi, ovvero retroazione "negativa"). Io penso che si possa introdurre la schwa (e soprattutto essere più inclusivi), però forse dobbiamo ancora capire come farlo.
Io sono convinto che i corsi e i ricorsi storici siano causati proprio da questo fenomeno. Dal fatto che gli organismi tendano a contrastare i cambiamenti (omeostasi, ovvero retroazione "negativa"). Io penso che si possa introdurre la schwa (e soprattutto essere più inclusivi), però forse dobbiamo ancora capire come farlo.
=== Lei ===
=== Lei ===
Sono abbastanza d'accordo che la
Sono abbastanza d'accordo che la
* <u>comunicazione pubblica</u> dei temi della <u>sinistra radicale</u> (cioè che critica radicalmente il sistema) sia <u>gestita molto male e causi i feedback di resistenza</u> al cambiamento di cui parli tu. Infatti tra le domande su cui confrontarsi ho messo ''"come gestire la comunicazione pubblica di questa riflessione in modo che non risulti controproducente per le cause che portiamo avanti?''", perché penso sia un punto importante.  
* <u>comunicazione pubblica</u> dei temi della <u>sinistra radicale</u> (cioè che critica radicalmente il sistema) sia <u>gestita molto male e causi i feedback di resistenza</u> al cambiamento di cui parli tu. Infatti tra le domande su cui confrontarsi ho messo ''"come gestire la comunicazione pubblica di questa riflessione in modo che non risulti controproducente per le cause che portiamo avanti?''", perché penso sia un punto importante.  


* Se poi parliamo di come il '''femminismo''' affronta le questioni di genere, allora <u>non è neanche più solo un problema di comunicazione</u>, <u>ma spesso anche di contenuto</u>: <u>l'analisi femminista</u> dell'impatto del sistema dei ruoli di genere sugli uomini e della posizione ricoperta dagli uomini rispetto al sistema <u>ha diverse falle</u>.  
* Se poi parliamo di come il '''femminismo''' affronta le questioni di genere, allora <u>non è neanche più solo un problema di comunicazione</u>, <u>ma spesso anche di contenuto</u>: <u>l'analisi femminista</u> dell'impatto del sistema dei ruoli di genere sugli uomini e della posizione ricoperta dagli uomini rispetto al sistema <u>ha diverse falle</u>.  


* Se invece parliamo della componente <u>antirazzista</u>, <u>anti-ciseteronormatività, antiabilista e anticolonialista della sinistra radicale</u>, penso che la resistenza astiosa sia dovuta più che altro, appunto, a una comunicazione di questi temi che non tiene conto della fisiologica resistenza al cambiamento degli esseri umani, però non solo.
* Se invece parliamo della componente <u>antirazzista</u>, <u>anti-ciseteronormatività, antiabilista e anticolonialista della sinistra radicale</u>, penso che la resistenza astiosa sia dovuta più che altro, appunto, a una comunicazione di questi temi che non tiene conto della fisiologica resistenza al cambiamento degli esseri umani, però non solo.  
** Bisogna anche riconoscere che la '''destra''' sta usando tutti i mezzi in suo potere per costruire una narrazione demonizzante (e anche infantilizzante) nei confronti delle istanze della sinistra intersezionale. Su questo ti consiglio di leggere il post intitolato "La costruzione di un'ideologia" (o qualcosa del genere) de La Fantomatica e Immaginaria Dittatura del Politicamente Corretto - la pagina di per sé ha una visione parziale delle questioni di genere, essendo femminista, e presenta almeno in parte i succitati problemi di comunicazione delle proprie idee, ma allo stesso tempo spesso sforna analisi e materiali interessanti.  
** Bisogna anche riconoscere che la '''destra''' sta usando tutti i mezzi in suo potere per costruire una narrazione demonizzante (e anche infantilizzante) nei confronti delle istanze della sinistra intersezionale. Su questo ti consiglio di leggere il post intitolato "La costruzione di un'ideologia" (o qualcosa del genere) de La Fantomatica e Immaginaria Dittatura del Politicamente Corretto - la pagina di per sé ha una visione parziale delle questioni di genere, essendo femminista, e presenta almeno in parte i succitati problemi di comunicazione delle proprie idee, ma allo stesso tempo spesso sforna analisi e materiali interessanti.  
* Questo per dire che sì, l'ostilità per le istanze di sinistra si può sicuramente spiegare con il tuo ragionamento, ma solo in parte: dall'altra parte ci sono esplicitamente l'interesse e l'intenzione di conservare lo status quo e mantenere intatta la marginalizzazione dei più deboli.  
* Questo per dire che sì, l'ostilità per le istanze di sinistra si può sicuramente spiegare con il tuo ragionamento, ma solo in parte: dall'altra parte ci sono esplicitamente l'interesse e l'intenzione di conservare lo status quo e mantenere intatta la marginalizzazione dei più deboli.  


* Dunque '''ora come ora mi interessa di più evidenziare le responsabilità di questi soggetti piuttosto che quelle di qualche influencer che si fa un po' prendere la mano con i temi dell'inclusività''', di qualche ragazzino/a che si pone al riguardo con un atteggiamento un po' performativo, ecc...  
* Dunque '''ora come ora mi interessa di più evidenziare le responsabilità di questi soggetti piuttosto che quelle di qualche influencer che si fa un po' prendere la mano con i temi dell'inclusività''', di qualche ragazzino/a che si pone al riguardo con un atteggiamento un po' performativo, ecc...  
A lungo ho pensato che fossero questi i veri "nemici" delle mie battaglie, ma da un po' di tempo a questa parte sto cambiando prospettiva, anche perché mi rendo conto che la discussione al riguardo non va molto lontano e che spesso finisce per essere uno spazio sicuro per le destre per portare avanti la loro agenda pro-status quo.  
A lungo ho pensato che fossero questi i veri "nemici" delle mie battaglie, ma da un po' di tempo a questa parte sto cambiando prospettiva, anche perché mi rendo conto che la discussione al riguardo non va molto lontano e che spesso finisce per essere uno spazio sicuro per le destre per portare avanti la loro agenda pro-status quo.  


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Quindi, in sostanza:
Quindi, in sostanza:
* negli ambienti della sinistra radicale (anticapitalista), le persone LGBT+ e le frange anti-cisnormatività erano marginali e marginalizzate dalla maggioranza cis-etero e omobitransfobica, perché anche questi ambienti, come tutti gli altri, sono attraversati dai diversi assi dell'oppressione sistemica;
* negli ambienti della sinistra radicale (anticapitalista), le persone LGBT+ e le frange anti-cisnormatività erano marginali e marginalizzate dalla maggioranza cis-etero e omobitransfobica, perché anche questi ambienti, come tutti gli altri, sono attraversati dai diversi assi dell'oppressione sistemica;
* gli esponenti dello status quo capitalista, per approfittare di questa divisione [ecco l'effetto divisivo del riduzionismo di classe e della discriminazione intraclasse di cui parlavo], si sono appropriati di alcune rivendicazioni LGBT+, in una versione abbastanza diluita da essere compatibile con il liberalismo e le politiche economiche neoliberiste, neutralizzandone così il potenziale rivoluzionario [rainbow-washing] e scindendo l'attivismo LGBT+ dalla lotta contro il sistema di oppressione multidimensionale [realismo capitalista];
* gli esponenti dello status quo capitalista, per approfittare di questa divisione [ecco l'effetto divisivo del riduzionismo di classe e della discriminazione intraclasse di cui parlavo], si sono appropriati di alcune rivendicazioni LGBT+, in una versione abbastanza diluita da essere compatibile con il liberalismo e le politiche economiche neoliberiste, neutralizzandone così il potenziale rivoluzionario [rainbow-washing] e scindendo l'attivismo LGBT+ dalla lotta contro il sistema di oppressione multidimensionale [realismo capitalista];
* gli attivisti LGBT+ non di sinistra e molte persone LGBT+ - perché ovviamente l'identità sessuale è di per sé slegata dall'orientamento politico, come d'altronde la condizione socioeconomica e lavorativa, altrimenti tutti i lavoratori dipendenti sarebbe anticapitalisti, ma non è così - hanno accolto favorevolmente questo seppur limitato miglioramento della propria condizione almeno a livello formale, perché a nessuno piace essere discriminato e vedersi negati i propri diritti. Anche i lavoratori e le persone in difficoltà economica, finché sono bianche e cis-etero, non esitano a buttare sotto il tram le minoranze, votando il primo politico populista che promette loro un miglioramento della loro condizione che passi dalla vessazione del capro espiatorio (marginalizzato) di turno;
* gli attivisti LGBT+ non di sinistra e molte persone LGBT+ - perché ovviamente l'identità sessuale è di per sé slegata dall'orientamento politico, come d'altronde la condizione socioeconomica e lavorativa, altrimenti tutti i lavoratori dipendenti sarebbe anticapitalisti, ma non è così - hanno accolto favorevolmente questo seppur limitato miglioramento della propria condizione almeno a livello formale, perché a nessuno piace essere discriminato e vedersi negati i propri diritti. Anche i lavoratori e le persone in difficoltà economica, finché sono bianche e cis-etero, non esitano a buttare sotto il tram le minoranze, votando il primo politico populista che promette loro un miglioramento della loro condizione che passi dalla vessazione del capro espiatorio (marginalizzato) di turno;
* in tutto questo, però, non è che le frange pro-LGBT+ della sinistra radicale anticapitalista si siano vendute intellettualmente e politicamente al capitalismo in cambio di queste concessioni, dunque non mi sembra opportuno parlare di alleanza. Il movimento queer anticapitalista continua a essere attivo e a mettere in guardia dal rainbow-washing capitalista.
* in tutto questo, però, non è che le frange pro-LGBT+ della sinistra radicale anticapitalista si siano vendute intellettualmente e politicamente al capitalismo in cambio di queste concessioni, dunque non mi sembra opportuno parlare di alleanza. Il movimento queer anticapitalista continua a essere attivo e a mettere in guardia dal rainbow-washing capitalista.
In definitiva, le <u>concessioni che il capitalismo ha fatto alla comunità LGBT+</u> hanno avuto il <u>doppio effetto di disinnescare il potenziale rivoluzionario della lotta LGBT+ e di indebolire la lotta di classe</u> approfittando dell'omobitransfobia della sinistra anticapitalista, proprio perché chi è discriminato o comunque contrario alla discriminazione fugge dai rossobruni.  
In definitiva, le <u>concessioni che il capitalismo ha fatto alla comunità LGBT+</u> hanno avuto il <u>doppio effetto di disinnescare il potenziale rivoluzionario della lotta LGBT+ e di indebolire la lotta di classe</u> approfittando dell'omobitransfobia della sinistra anticapitalista, proprio perché chi è discriminato o comunque contrario alla discriminazione fugge dai rossobruni.  


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Se per normalizzazione intendiamo che non sono più visti come malati e pedofili, ma addirittura come persone, ok, solo che non mi sembra che vada molto più al di là di questo. E appunto ha diluito la lotta e ne ha tolto il potenziale sovversivo. Non sono conquiste piccole (irrilevanti), ma sono limitate. Anche la sanità pubblica è il diritto alle ferie retribuite sono grandissime conquiste, ma non sono neanche lontanamente esaustive. Stesso discorso.
Se per normalizzazione intendiamo che non sono più visti come malati e pedofili, ma addirittura come persone, ok, solo che non mi sembra che vada molto più al di là di questo. E appunto ha diluito la lotta e ne ha tolto il potenziale sovversivo. Non sono conquiste piccole (irrilevanti), ma sono limitate. Anche la sanità pubblica è il diritto alle ferie retribuite sono grandissime conquiste, ma non sono neanche lontanamente esaustive. Stesso discorso.
====== Attivismo queer ======
====== Attivismo queer ======
Non ho detto che l'attivismo queer è rimasto duro e puro, ho detto che l'attivismo queer DI SINISTRA RADICALE ANTICAPITALISTA è rimasto tale e non ha mai elogiato acriticamente le conquiste ottenute sotto/grazie a il capitalismo. L'attivismo queer non è né è mai stato un blocco unico (come nessuna forma di attivismo), quindi aveva e ha ovviamente anche delle frange liberali/liberiste o comunque non particolarmente politicizzate, così come non tutti i sindacati e i rappresentanti sindacali sono socialisti, anzi. Quindi certo, una parte dell'attivismo LGBT+ avrà endorsato il capitalismo, ma non quella anticapitalista, o hai prove del contrario (documenti, dichiarazioni, libri, ecc... che testimonino un repentino endorsement del capitalismo da parte dei pensatori e degli attivisti queer anticapitalisti)? E io di quella anticapitalista sto parlando, anche perché è ovvio che chi non è anticapitalista, LGBT+ o meno, non ha nessun motivo per contrastare il capitalismo, a maggior ragione se ha qualcosa da ricavarne. L'accusa ha ancora meno consistenza se consideriamo le persone e non gli attivisti: la maggior parte delle persone, e quindi anche di quelle LGBT+, non sono particolarmente politicizzate e si adeguano semplicemente al corso degli eventi, quindi parlare di alleanza delle persone LGBT+ col capitalismo mi sembra totalmente inopportuno.
Non ho detto che l'attivismo queer è rimasto duro e puro, ho detto che l'attivismo queer DI SINISTRA RADICALE ANTICAPITALISTA è rimasto tale e non ha mai elogiato acriticamente le conquiste ottenute sotto/grazie a il capitalismo. L'attivismo queer non è né è mai stato un blocco unico (come nessuna forma di attivismo), quindi aveva e ha ovviamente anche delle frange liberali/liberiste o comunque non particolarmente politicizzate, così come non tutti i sindacati e i rappresentanti sindacali sono socialisti, anzi. Quindi certo, una parte dell'attivismo LGBT+ avrà endorsato il capitalismo, ma non quella anticapitalista, o hai prove del contrario (documenti, dichiarazioni, libri, ecc... che testimonino un repentino endorsement del capitalismo da parte dei pensatori e degli attivisti queer anticapitalisti)? E io di quella anticapitalista sto parlando, anche perché è ovvio che chi non è anticapitalista, LGBT+ o meno, non ha nessun motivo per contrastare il capitalismo, a maggior ragione se ha qualcosa da ricavarne. L'accusa ha ancora meno consistenza se consideriamo le persone e non gli attivisti: la maggior parte delle persone, e quindi anche di quelle LGBT+, non sono particolarmente politicizzate e si adeguano semplicemente al corso degli eventi, quindi parlare di alleanza delle persone LGBT+ col capitalismo mi sembra totalmente inopportuno.
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In realtà, '''il capitalismo ha approfittato delle lacune della sinistra anticapitalista strumentalizzando le rivendicazioni LGBT+''', in modo da indebolire, sul lungo termine, sia la lotta LGB+ sia la lotta di classe. Inoltre neghi che il rainbow-washing sia equivalente all'assimilazione del discorso anticapitalista secondo il meccanismo del realismo capitalista, perché il primo è stato il risultato di un'alleanza tra capitalismo e comunità LGBT+ e ha portato effettivi benefici per essa, mentre la seconda aveva lo scopo di affossare l'anticapitalismo e ci è riuscita. Ho spiegato perché non ha senso parlare di alleanza in questo senso, perché questa operazione sia stata favorita dal riduzionismo di classe e perché in realtà abbia indebolito anche la stessa lotta LGBT+. Inoltre non significa molto che la condizione delle persone LGBT+ sia migliorata mentre la lotta di classe si sia indebolita, dato che la prima non poteva peggiorare più di così e la seconda, invece, stava guadagnando terreno (poi perso) da un po'.
In realtà, '''il capitalismo ha approfittato delle lacune della sinistra anticapitalista strumentalizzando le rivendicazioni LGBT+''', in modo da indebolire, sul lungo termine, sia la lotta LGB+ sia la lotta di classe. Inoltre neghi che il rainbow-washing sia equivalente all'assimilazione del discorso anticapitalista secondo il meccanismo del realismo capitalista, perché il primo è stato il risultato di un'alleanza tra capitalismo e comunità LGBT+ e ha portato effettivi benefici per essa, mentre la seconda aveva lo scopo di affossare l'anticapitalismo e ci è riuscita. Ho spiegato perché non ha senso parlare di alleanza in questo senso, perché questa operazione sia stata favorita dal riduzionismo di classe e perché in realtà abbia indebolito anche la stessa lotta LGBT+. Inoltre non significa molto che la condizione delle persone LGBT+ sia migliorata mentre la lotta di classe si sia indebolita, dato che la prima non poteva peggiorare più di così e la seconda, invece, stava guadagnando terreno (poi perso) da un po'.


== Note ==
*</noinclude>
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<references />
<references />
[[Categoria:Politically Correct]]
[[Categoria:Polarizzazione]]
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