Categoria:Femminismo

Da Tematiche di genere.
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Non tutti i femminismi sono uguali

Mi occupo di femminismo e parità di genere da più di vent'anni e ti garantisco che sono due mondi assai antitetici. Il femminismo di per sé persegue da sempre ideali rivoluzionari al fine di determinare la supremazia della donna. La parità di genere deriva invece da una corrente moderata distaccatasi dal femminismo militante storico ed i

Il problema attuale è la degenerazione del concetto di parità di genere, di sessualità, di libertà, di etica. Pensa che negli USA si è arrivati a proporre contratti pre-sesso da notificare tramite blockchain e da aggiornare regolarmente durante l'amplesso. Il femminismo ha avuto il grande merito di smuovere, alcuni secoli orsono, il millenario opprimente patriarcato. Il punto più alto e feroce di femminismo, come noto, è stato a cavallo degli anni 60/70 del novecento; da lì si sono diramate quattro "correnti" principali:

  • una che spingeva all'uguaglianza (non parità) di genere
  • una alla superiorità di genere
  • una conservatrice
  • una che ha compreso il concetto di parità

L' uguaglianza ha creato in passato danni soprattutto alle donne (nel cercare di imitare comportamenti maschili, soprattutto in ambito lavorativo); la superiorità ha portato all'attuale repulsione verso il ruolo del maschio; la conservatrice spinge ancora verso il ruolo di madre come unica realizzazione della donna. Queste tre correnti sono da sempre le più urlate e le più collocabili in ambito di femminismo militante e sono quelle che attualmente trasformano l'uomo in un surrogato di persona di cui avere paura e disprezzo se manifesta la sua naturalità, il suo essere. Ecco dunque che un saluto viene visto come una porcata, un approccio come uno stupro, una proposta come un ricatto. In realtà basterebbe seguire la quarta corrente di cui sopra:

  • Quella che non pretende che uomo e donna siano uguali ma che entrambi abbiano le stesse occasioni per realizzarsi.
  • Quella che vede nel sesso un fatto bello, naturale, pulito e da vivere liberamente e fino in fondo.
  • Quella che vede la famiglia come una comunità e non come una piramide.
  • Quella che non mette i genitali come merce di scambio per ottenere o concedere un lavoro (posso confermarvi che gli approcci dei superiori non arrivano solo dai maschi).


E' esistito un periodo in cui questa quarta via è stata predominante nel confronto socio-culturale: gli anni 90 del XX secolo. L'avvento di internet, però, come per ogni altra questione ha teso a radicalizzare di nuovo le posizioni e per ammorbidirle molta accortezza, molto impegno e molta più scolarizzazione equilibrata. Fortunatamente al politica, su questo campo minato, ha ultimamente dato buone dimostrazioni di capacità ed intelligenza.

Proviamo a fare un po' di chiarezza. Innanzitutto il libero arbitrio, considerato come totalmente istintivo ed ancestrale, non esiste. Esistono varie sfumature di libertà, più o meno radicate e più o meno ribelli (e anche su queste ultime c'è molto da dire), ma sempre basate su un imprinting sociale. Questo non significa che vada a decadere il giudizio sulle azioni, soprattutto relativamente a materie moralmente stabili da sempre (il tradimento e l' alienazione della vitasono capisaldi di ciò che è visto sempre e comunque inaccettabile. Da lì diramano le varie leggi ed i costrutti antropologici).

Riguardo al femminismo abbiamo un ventaglio grandissimo di variabili. Innanzitutto va differenziato il femminismo storico da quello attuale. Il primo divideva, in reazione al maschilismo patriarcale, la società in generi. Era un po' raffazzonato ma aveva uno spunto iniziale ed un obiettivo finale: superare l' egemonia maschile ed ottenere l' eguaglianza nei diritti e nei ruoli sociali.

Da lì, con la rivoluzione sessuale, si è cominciato a rovesciare i ruoli. Il girl power ha finito per perdersi in tentativi di sopraffazione del maschio, invece di concentrarsi sulla forza della donna. Il risultato è stato quello di vedere assumere dalle donne molte pessime caratteristiche dell' uomo. Donne a cui, per una giravolta sociale, è stato ributtato addosso l' onere di essere femmina ma anche maschio.

Dalla giusta ricerca di eguaglianza all' aumento del fardello dell' ubiquità spersonalizzante (con parallela castrazione maschile). L' ultima tendenza è quella di traslare dall' identità di donna come genere all' identità di donna come singola persona, in perenne battaglia con l' uomo, con le altre donne, con sé stessa. I media ed i social su questo hanno responsabilità gigantesche.

Considerazioni di diversi utenti

Considerazione di una seconda ragazza

Mi trovi invece d'accordo sul fatto che alcuni movimenti femministi sono troppo "estremisti", molti di questi descrivono gli uomini come bestie senza cuore. Oltre a non essere assolutamente vero, si rischia di allontanarsi ancora di più tra generi, invece di far passare il messaggio che il bello è cercare in una persona di sesso diverso la parte che ci manca😊 e che non esiste superiore o inferiore ma solo diverso

Considerazione di un secondo ragazzo

Il femminismo è stato compromesso nel momento in cui ha iniziato a inquadrare le cose sotto una logica marxista e dunque a vedere i rapporti uomo-donna come una lotta in stile borghesi-proletari e l'uomo come un nemico. Per il resto nel femminismo tradizionale ci sono state grandi pensatrici come De Gouges, Wollstonecraft o De Bouvoir

Considerazione di una ragazza

I vegani che fanno casino sono i PRIMI che noi vegani odiamo, dato che creano un muro nelle persone, per niente utile alla causa. Piantiamola di tirare fuori questa gente GRAZIE. Per me si può dire lo stesso un po' di tutti i "gruppi", chi si incazza ed insulta dà fastidio a me che sono per stessa causa haha figurati se ti poni in questo modo per convincere chi non è d'accordo! In passato è capitato anche a me di comportarmi così ma adesso cerco di capire come mi sto ponendo, capisco anche che davanti a certi individui serva pazienza.. Non è facile ma neanche impossibile!

Commento di una terza ragazza

Il problema è che il femminismo non è mai stato "sano". Finché c'erano persone che si limitavano al WRA (Women Rights Activism) facevano ANCHE cose positive, il problema è che hanno escluso SEMPRE qualsiasi lotta per i diritti maschili, dando la colpa di tutto agli uomini (patriarcato, maschilismo, privilegio maschile) invece che alla società (bisessismo, ruoli di genere, oligarchia, piramide sociale, eterocisnormativismo, etc).

Il problema è questo: se attacchi un genere per fare l'endorsement di un altro, sei una merda. Ti dici per la parità e fai sessismo? Sei una merda. Ti appropri delle lotte lgbtq per usarle a favore del pensiero unico femminista? Sei una merda. Sfrutti le violenze sulle persone per fare separatismo mettendo in luce solo ciò che ti conviene e che ti è utile, lasciando GLI ALTRI al buio e da soli? SEI UNA MERDA

Sunto, anche se si esempi sarebbero infiniti: -> il FEMMINISMO è (quasi) solo merda omotransfobica sessista (misogina e misandrica). E molte "ragazze giovani" (che crescono spesso viziate e infantilizzante proprio assecondando i ruoli di genere) vivono nel proprio piccolo safespace femminautistico pensandosi Dee Sorelle in Terra della Grande Mathre e che ogni altra creatura debba leccà le loro scarpe da sacerdofesse. -> Il problema è che, data la diseguaglianza fortissima in campo sessuale (con le donne in testa al decisionismo relazionale e con la leva del ricatto sessual-affettivo in mano, domanda e offerta etc) ciò garantisce un potere spropositato finché non si schiantano contro un muro (dopo aver fatto infiniti danni). Essendo cresciute in sti modi, al minimo scazzo reale impazziscono (infatti le violenze DI DONNE sono in aumento estremo) e reagiscono in modo del tutto folle ed estremo. Il brutto è che il sistema legale protegge in maggioranza (tipo all'80%) molto più le donne degli uomini). Ahi.

Altro

IPERCOMPENSAZIONE → non è affatto un’ipotesi strampalata. Alcuni autori pensano che, per esempio, gli uomini si sentano terrorizzati dalle donne post-emancipazione, tanto da venir devirilizzati, divenendo di fatto meno inclini a provarci con le donne, che hanno nel frattempo acquisito le peggiori caratteristiche maschili (arroganza, superbia, ecc.). Questi autori spiegano in questo modo il diffondersi dei metrosexual, per esempio. Quindi le difficoltà relazionali deriverebbero da questi effetti perversi (indesiderati) del femminismo (un po’ come gli effetti iatrogeni nelle professioni d’aiuto, come psicologia/psichiatria/medicina). Credo però di averne già parlato, se non erro. In ogni caso, cito questo caso per sostenere la visione, per l’appunto, che il rischio di esagerare sia concreto: non si cerca la parità dei sessi, ma la supremazia della donna, e in qualche modo noi maschietti dovremmo farcela andare bene (non sto dicendo che le cose siano così, ma che questo è il rischio).

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Ideologia Politica Diritti delle donne

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