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== Attenzione mediatica == === Ricerca su Google === Questa è una [https://www.google.it/search?q=femminicidio&source=lnt&tbs=cdr%3A1%2Ccd_min%3A%2Ccd_max%3A2%2F8%2F2012&tbm= ricerca google del termine femminicidio del <u>2012</u>], la quale produce <u>24,300 risultati.</u> Mentre questa è la [https://www.google.it/search?hl=en&site=webhp&source=hp&q=femminicidio&oq=femminicidio&gs_l=hp.3..35i39k1l2j0i20k1j0l7.401.2280.0.2486.13.12.0.0.0.0.127.1428.0j12.12.0....0...1.1.64.hp..1.12.1428.0..0i10k1.e4KRU0prhoQ stessa ricerca fatta adesso (2021)], la quale produce 1 milione di risultati. === Studio del femminicidio in Italia === ''Femicide in Italy. “Femminicidio,” Moral Panic and Progressivist Discourse'' - Bandelli, Daniela and Porcelli, Giorgio (2016). Sociologica 10 (2) . https://doi.org/10.2383/85284. <div class="para"> In 2012-2013 the feminist neologism “''femminicidio''” (feminicide) erupted in Italian public discourse as national media outlets repeatedly described an epidemic of men murdering their female partners. As a result, Violence Against Women (VAW) as a cause acquired a new centrality in political discourse surrounding the National electoral campaign that year. Through a critical thematic qualitative analysis of press articles and a linguistic analysis of claims made by activists and politicians reported in news wires, this paper shows that the femminicidio narrative constructed an emergency around violence, one affecting the everyday Italian heterosexual family. ''Femminicidio'' as a narrative was influential in the abrupt adoption of a Gender Violence (GV) framework within national institutions, a framework that explains violence as a product of patriarchal culture that normalizes sexist representations of women. Intertwined with a political discourse of progress, the ''femminicidio'' narrative suggests that the solution to VAW resides in increasing women’s participation in politics. While increasing participation in politics is a crucial factor in gender equality, focusing exclusively on this framework forecloses on the many sociological frameworks available to understand and prevent the complex social phenomenon of domestic and partner violence. The fact that media texts on femminicidio revolve around social movements and political representatives’ politics, and not around specific criminal cases, suggests that the rapid increase of media exposure of the phenomenon might reflect a changing awareness and be primarily triggered by advocacy and political actions rather than a reflection of any increase in actual homicides. This observation goes hand in hand with the data from the Ministry of Interior showing that in the timeframe 2011-2013 homicides of women remained nearly stable [Corradi 2014b]. Analysis undertaken under Phase 3 shows that several discursive strategies that are typical of politics of fear are at work in the femminicidio narrative [Wodak 2015]. In particular, at work there is the well known distortive process that starts with the labelling of a new deviant behaviour which is then amplified through the accumulation of different categories of crimes or deviances under the same umbrella term [Bovenkerk and van San 2011; Thompson 1998]. Hall calls this strategy “convergence” and defines it as the process of listing a whole series of social problems and speaking of them as “part of a deeper, underlying problem” – the “tip of an iceberg,” especially when such a link is also forged on the basis of implied common denominators [Hall et al. 1978, 223]. The results of the analysis will be presented along three sub-sections: the first shows that the social phenomenon of male homicides of women was over exaggerated in the media. [...] ''rather than a reflection of any increase in actual homicides. This observation goes hand in hand with the data from the Ministry of Interior showing that in the timeframe 2011-2013 homicides of women remained nearly stable [Corradi 2014b].'' === Statistiche sui femminicidi in Italia e attenzione mediatica === Secondo la base dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, # in Italia il tasso di vittime di omicidi e lesioni colpose sia di uomini che di donne è in lento declino a partire dagli anni settanta; # la media degli omicidi verso donne in Italia, dagli anni 1990 in poi, si è mantenuta al di sotto di quella europea; # il tasso di mortalità violenta per le donne in Italia è ampiamente al di sotto di quello degli uomini e si è ridotto anche rispetto agli anni 90, in cui aveva raggiunto 0,6 casi su 100.000, mentre nel 2008 era sceso a 0,39 su 100.000; # il tasso di mortalità per le donne in Italia è molto più basso della media delle donne europee, di quanto non sia quello degli uomini, rispetto alla loro media Di conseguenza l<nowiki>'improvvisa attenzione mediatica sul fenomeno non può essere giustificata da dati statistici, in particolare se si parla in termini di ''emergenza''</nowiki> Una ricostruzione delle vittime tra il 2000 e il 2011 è stata operata da Eures e ANSA con l'indagine "Il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio". Dal 2005 i Centri antiviolenza raccolgono i dati delle donne uccise dai casi riportati dalla stampa.<sup>[''senza fonte'']</sup> A partire dagli anni 2010, è sorta un'attenzione mediatica al tema, con trasmissioni televisive, seminari e spettacoli teatrali, in particolare in occasione della giornata mondiale contro la violenza alle donne e la giornata internazionale della donna<sup>[''senza fonte'']</sup>. [[File:Femminicidi, opuscolo questo non è amore del 2017.png|miniatura|Femminicidi, opuscolo questo non è amore del 2017]] === Femminicidio nel linguaggio comune === <blockquote>"Nel linguaggio comune il femminicidio è l'uccisione di una donna da parte di un uomo perché donna, come atto estremo di prevaricazione, affermazione ultima di superiorità, aberrazione del possesso: non includendo, perciò, omicidi maturati in altri contesti e con altri moventi. Il termine, pur non avendo valenza giuridica, è entrato a far parte del lessico quotidiano per designare – di fatto – una tipologia di reati che, normativamente, non esiste: infatti, l’attuale legislazione penale non prevede espressamente la fattispecie del femminicidio, né esistono parametri univocamente riconosciuti che definiscano con precisione l’accezione in questione. Partendo dalle definizioni di violenza nei confronti delle donne, violenza domestica e violenza di genere, forniti dalla convenzione di Istanbul, si è convenuto che, almeno ai fini prettamente operativi e di polizia, l’espressione vada limitata ai soli casi di commissione di un atto criminale estremo che caratterizza un modello di rapporto tra maschio e femmina declinato secondo i canoni di supremazia/ sottomissione e ad ogni atto di violenza, che porti all’omicidio, perpetrato in danno della donna “in ragione proprio del suo genere”. Tendenzialmente si è portati ad immaginare il femminicidio come l’omicidio avvenuto in ambito familiare e/o affettivo. Ed effettivamente è in questo contesto che la maggior parte delle volte la donna soccombe in modo definitivo alla discriminazione nei confronti del suo genere. Il 73% degli omicidi di donne avviene infatti tra le mura domestiche. Nel 56% dei casi è il marito o il convivente ad ucciderla. Esaminando, tuttavia, i '''casi di omicidio volontario''' commessi in ambito familiare nell’anno in corso, fino al 30 settembre 2017, '''verificando i contesti ambientali e le motivazioni''' addotte dal carnefice, '''si è arrivati a considerare propriamente come femminicidio, nella sua accezione sociologica, 31 casi sui 61 complessivi''', escludendo, ad esempio, la vicenda in cui il marito uccide la moglie malata terminale per porre fine alla sua sofferenza o quella del figlio che uccide la madre per motivi meramente economici." </blockquote>Versione del 2018 Tendenzialmente si è portati ad immaginare il femminicidio come l’omicidio avvenuto in ambito familiare e/o affettivo. Ed effettivamente è in questo contesto che la maggior parte delle volte la donna soccombe in modo definitivo alla discriminazione nei confronti del suo genere. Infatti, se sul totale dei casi di omicidio volontario commessi nei primi mesi del 2018, il 41% delle vittime è di sesso femminile, la percentuale delle donne uccise in ambito familiare e/o affettivo sale al 72%. Esaminando, tuttavia, i casi di omicidio volontario commessi in ambito familiare nell’anno in corso, verificando i contesti ambientali e le motivazioni addotte dal carnefice, si è arrivati a considerare propriamente come femminicidio, '''nell’accezione di cui si è fatto cenno, 32 casi sui 94 complessivi''', escludendo, ad esempio, la vicenda in cui il marito uccide la moglie malata terminale per porre fine alla sua sofferenza o quella del figlio che uccide la madre per motivi meramente economici. È possibile anche prendere in considerazione quelle ipotesi in cui ci sono altre vittime che si possono definire “indirette” (ad esempio i figli uccisi per vendetta nei confronti della madre), oltre al femminicidio. In tal senso, aumentano i casi registrati nel 2018 rispetto al 2017. I grafici che seguono mostrano come cambi il rapporto vittima/autore se ci si riferisce a tutti gli omicidi volontari consumati o solo a quelli con vittime di sesso femminile.<ref>https://www.poliziadistato.it/statics/27/questo-non-e-amore-per-web-definitivo.pdf</ref> === Discorso di riflessione === <b>Bellissimo discorso che afferma che tutti siamo vittime, non solo le donne. (NON DISPONIBILE)</b> https://www.facebook.com/groups/1082284531868057/permalink/1465960716833768/?comment_id=1466019816827858&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D </div> '''Commento di un articolo su Facebook''' [[File:9f3913be-9ec2-4af9-9899-7b307227ae42.png|nessuno|miniatura]] <div class="para"> === Definizione di femminicidio === La definizione di femminicidio data dal Devoto Oli di fatto è una "non definizione" nel senso che è <b>tautologica</b> ed <b>è come un circolo chiuso</b> da cui non se ne esce, per averne una conferma, se ne hai voglia, leggiti tutta questa analisi approfondita e per carità molto esaustiva, ma esaustiva anche nel ragionamento circolare, analisi giuridica per giunta, cioè quella che <b>dovrebbe essere per definizione la più limpida e meno ambigua possibile.</b></div>'''Femminicidio nel diritto penale''' '''Femminicidio nel diritto penale'''<div class="para">http://www.penalecontemporaneo.it/upload/1420621345MERLI_2015.pdf</div>
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